Giornata mondiale del Suolo, CIB e Chimica Verde: il carbon farming come strategia chiave per la sostenibilità e il futuro dell’agricoltura
“Coltivare carbonio” come strumento chiave per la tutela del suolo e la lotta al cambiamento climatico, ma anche strumento potenzialmente a disposizione degli agricoltori per veder riconosciuto il contributo alla transizione agroecologica. Ne hanno parlato oggi CIB-Consorzio Italiano Biogas e Chimica Verde, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili a Firenze, per raccogliere proposte sia a livello nazionale che europeo su ciò che si può fare per dare maggiore impulso alla diffusione del carbon farming, alla vigilia dell’approvazione finale della direttiva europea sul tema e in occasione della Giornata Mondiale del Suolo. L’incontro “Carbon Farming: criteri, soluzioni e prospettive” ha riunito esperti, aziende, e istituzioni per discutere del ruolo fondamentale che l’agricoltura può svolgere nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso il sequestro di carbonio nel suolo.
L’implementazione di misure di protezione del suolo come colture di copertura, colture intercalari, lavorazione conservativa del suolo e l’uso del digestato (in sostituzione del concime chimico) o ancora la diffusione di pratiche di agroforestazione e agricoltura mista, integrando alberi o arbusti nella gestione delle colture e/o del bestiame sono tra i principi che possono guidare la conservazione e il ripristino di sostanza organica nel suolo, riducendo le emissioni di gas serra. Queste tecniche, oltre a ridurre le emissioni di gas serra, migliorano la fertilità del suolo, aumentano la resilienza agli effetti del cambiamento climatico e promuovono una produzione agricola più sostenibile.
In questo contesto, il carbon farming si conferma uno degli strumenti più promettenti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici europei. Una strategia che non solo contrasta i cambiamenti climatici, ma ha l’obiettivo di premiare anche gli agricoltori per l’adozione di pratiche ecologiche, integrando il loro reddito.
“Le politiche legate al carbon farming rappresentano una strada in grado di valorizzare il ruolo degli agricoltori come protagonisti della transizione. In questo contesto, la filiera del biogas è un pilastro strategico come motore per migliorare la fertilità e preservare la sostanza organica nei suoli grazie all’utilizzo efficiente del digestato nei campi. Un percorso di innovazione che abbiamo racchiuso all’interno della road map di Farming for Future dove a partire dal modello del Biogasfattobene possiamo migliorare l’approccio agronomico favorendo la fertilità e la resilienza del suolo senza ridurre la produttività. Auspichiamo che il lavoro fatto finora sotto il profilo tecnico-agronomico sia riconosciuto anche sotto il profilo normativo e finanziario. Se da un lato molto si è fatto a livello pratico, urge ora un perfezionamento del quadro normativo che consenta agli agricoltori di applicare appieno tutte le azioni del nostro modello a partire dalla fertilizzazione organica efficiente con il digestato, fattore strategico di un approccio circolare e già concreto di Carbon Farming.”, dichiara il Presidente del CIB, Piero Gattoni.