LA VALORIZZAZIONE DEL MAIS: QUALE CONTRIBUTO DAI RESIDUI DI COLTIVAZIONE?
Martedì 15 dicembre si terrà l’evento di lancio del progetto Mais 100%: “La valorizzazione del mais: quale contributo dai residui di coltivazione?”
Durante l’incontro sarà presentato un quadro generale della situazione maidicola in Italia, si valuteranno le opportunità derivanti da un approccio più innovativo e integrato alla raccolta del mais e sarà presentata un’anteprima dei risultati della prima annata di prove su produttività e funzionalità dei cantieri di raccolta e qualità del prodotto raccolto ai fini dell’utilizzo.
Il convegno è un punto di partenza nella valutazione dell’importanza dei residui nell’ambito della filiera del mais. Infatti, grazie al loro potenziale produttivo e date le loro peculiari caratteristiche chimico-fisiche, possono creare valore aggiunto quando impiegati come materia prima per due filiere cardine del settore cerealicolo-zootecnico:
- Filiera zootecnica, sia per lettiera, sia come alimento per capi bovini da rimonta;
- Filiera energetica, come matrice di alimentazione per impianti di digestione anerobica (produzione di biogas e biometano avanzato).
Il progetto “Mais 100%”, finanziato nell’ambito del PSR Regione Lombardia, di cui il CIB è capofila, ha l’obiettivo di individuare i cantieri più innovativi, sostenibili e convenienti per la raccolta e la valorizzazione dei residui colturali di mais da granella (stocchi, brattee, tutoli) ai fini di massimizzare l’efficienza e la competitività della coltivazione del mais.
Il progetto è realizzato con la collaborazione di Università degli Studi di Milano “La Statale” – Dipartimento Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia (DiSAA); Fondazione CRPA Studi Ricerche; 4 aziende agricole socie CIB.